Musei Civici
Gian Giacomo Galletti
I Musei Civici Gian Giacomo Galletti di Domodossola sono un contesto multidisciplinare ed eclettico che racconta un territorio di frontiera aperto al mondo e nutrito da un forte impulso collezionistico, soprattutto tra Otto e Novecento.
l primo nucleo del museo naturalistico della Fondazione era composto per lo più da minerali e campioni botanici ed era stato esposto a Palazzo Mellerio (di cui i resti sono nella piazza a fianco del municipio) nel 1875
L’impresa del Traforo del Sempione è documentata da un plastico d’epoca. Il traforo è una delle maggiori opere d’ingegneria ferroviaria mai compiuta, che collega Briga nel Canton Vallese in Svizzera ad Iselle in Italia
La pinacoteca è dedicata ai dipinti dei maggiori esponenti delle scuole pittoriche della Valle Vigezzo, attivi dalla fine del Seicento fino agli inizi del Novecento. Si formò a partire dal 1877
La sezione archeologica, formata a partire da una prima donazione numismatica nel 1875, raccoglie le testimonianze di civiltà di varia provenienza geografica a partire dal Neolitico
La raccolta d’arte sacra conta varie decine di manufatti di svariate dimensioni e funzioni. Sono esposti lo stendardo processionale, la croce astile e la lanterna.
l primo nucleo del museo naturalistico della Fondazione era composto per lo più da minerali e campioni botanici ed era stato esposto a Palazzo Mellerio (di cui i resti sono nella piazza a fianco del municipio) nel 1875
L’impresa del Traforo del Sempione è documentata da un plastico d’epoca. Il traforo è una delle maggiori opere d’ingegneria ferroviaria mai compiuta, che collega Briga nel Canton Vallese in Svizzera ad Iselle in Italia
La pinacoteca è dedicata ai dipinti dei maggiori esponenti delle scuole pittoriche della Valle Vigezzo, attivi dalla fine del Seicento fino agli inizi del Novecento. Si formò a partire dal 1877
La sezione archeologica, formata a partire da una prima donazione numismatica nel 1875, raccoglie le testimonianze di civiltà di varia provenienza geografica a partire dal Neolitico
La raccolta d’arte sacra conta varie decine di manufatti di svariate dimensioni e funzioni. Sono esposti lo stendardo processionale, la croce astile e la lanterna.
Palazzo
San Francesco
Palazzo San Francesco fonde nel proprio nome le due anime dell’edificio: San Francesco è la dedicazione dell’originaria chiesa annessa con convento che fu poi trasformata, a seguito delle soppressioni napoleoniche, in un palazzo signorile ad uso privato. Dall’analisi stilistico-architettonica la chiesa nel perimetrale che oggi è del palazzo è da datare alla fine del 1200; si è a conoscenza che la chiesa fu consacrata nell’ottobre del 1331.
Palazzo Silva
Al centro della città di Domodossola si trova il palazzo della nobile famiglia Della Silva, il quale mostra ancora oggi i propri caratteri rinascimentali. Le sue semplici facciate lisce, sono impreziosite da grandi finestre crociate scolpite nel marmo proveniente dalle cave di Crevoladossola. Il palazzo si sviluppò a partire da un nucleo originario della fine del tardo Trecento, accessibile da un portone datato “1348” di cui oggi non si conserva traccia.
Tra i più curiosi oggetti esposti nel Palazzo si segnalano due bracciali (del XIX sec.) in legno intagliato, modellati come guantoni da pugile in cui infilare il braccio.
Dopo gli arcaici modelli, creati su imitazione degli armamenti coreani e cinesi, tra il IX e il XII secolo vennero ideate le prime armature giapponesi.
A Palazzo Silva sono conservati diversi copricapi militari, di seguito sono evidenziati i quattro in esposizione
A Palazzo Silva "si trovano, inoltre, vari esemplari di armi da fuoco, le quali per varietà e caratteristiche coprono un arco temporale" che va dalla fine del XVI al XX secolo
All’interno della collezione museale è presente un gran numero di spade databili dal XVI al XIX sec. Una delle più antiche è di manifattura veneta della prima metà del XVII sec.
La collezione d’armi di Palazzo Silva è composta da manufatti tra loro eterogenei. Non è un corpus collezionato secondo criteri storici o ambientali.
Gli arredi sacri hanno provenienze diverse e sono stati raccolti nel corso del tempo. Le suppellettili sacre e profane si trovano al secondo piano del Palazzo.
Vari oggetti di piccole dimensioni, e prodotti per diversi utilizzi, sono stati decorati da artisti specializzati nella tecnica della miniatura.
Differenti per epoca, ambito e soggetto sono i ritratti che fanno parte delle collezioni dei Musei Civici; la loro varietà è comprensibile se si valuta come si è formato il patrimonio.
Il patrimonio dei Musei Civici di Domodossola è stato oggetto di successivi riallestimenti e dal 2021 i dipinti sono in parte esposti al secondo piano dei nuovi Musei Civici di Palazzo San Francesco.
Durante gli anni ’80 dell’Ottocento sono giunte in museo dal circondario, tramite acquisti e donazioni, molte sculture di pietra. Il cortile dei marmi rappresenta un museo a cielo aperto di concezione ottocentesca.
Nelle facciate del palazzo sono inseriti otto blasoni marmorei. A essi vanno aggiunti tre gigli di Francia, sempre marmorei, inseriti nel lato nord.
Abbastanza inusuale che in un palazzo privato esistesse una cappella per la celebrazione della messa. I della Silva, anche in ragione della loro nobiltà, avevano in patronato una cappella nella chiesa conventuale di San Francesco,
Tra i più curiosi oggetti esposti nel Palazzo si segnalano due bracciali (del XIX sec.) in legno intagliato, modellati come guantoni da pugile in cui infilare il braccio.
Vivamus in lobortis quam. Sed lacinia rutrum lorem mollis gravida.
Vivamus in lobortis quam. Sed lacinia rutrum lorem mollis gravida.
Vivamus in lobortis quam. Sed lacinia rutrum lorem mollis gravida.
Vivamus in lobortis quam. Sed lacinia rutrum lorem mollis gravida.