Gli apparati lignei
Gli arredi sacri hanno provenienze diverse e sono stati raccolti nel corso del tempo. Le suppellettili sacre e profane si trovano al secondo piano del Palazzo, poste nelle sale destinate alla ricostruzione dell’abitazione signorile rinascimentale dei della Silva. Nella camera da letto ci sono due semplici inginocchiatoi lignei. Nella sala in cui si immagina ricostruita la cappella, accanto ad un imponente altare settecentesco, vi è invece uno splendido leggio corale seicentesco. Nel disimpegno della cappella negli anni Ottanta dell’800 sono stati realizzati due armadi in cui sono collocati suppellettili sacre.
In un’altra stanza al piano secondo sono esposti due interessanti arredi liturgici, assemblati in maniera non sempre pertinente. La prima opera è la cimasa di una struttura d’altare raffigurante San Francesco riceve le stimmate. Opera dell’intagliatore della Valle Antrona Giulio Gualio (1630-1712). Ugualmente assemblato in epoche recenti è il vicino manufatto composto da un alto tabernacolo ligneo, avente la forma di un tempietto. La fattura dell’oggetto, appoggiato su un pulpito ligneo rovesciato, suggerisce una provenienza artistico-culturale di ambito piemontese o lombardo.