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The Museum of Natural Sciences

Il primo nucleo del museo naturalistico della Fondazione era composto per lo più da minerali e campioni botanici ed era stato esposto a Palazzo Mellerio (di cui i resti sono nella piazza a fianco del municipio) nel 1875, fino a quando vennero spostati nel 1885 a Palazzo San Francesco.

Un notevole contributo alla collezione è giunto con le donazioni del primo conservatore del museo Giulio Bazzetta, grande cultore di scienze naturali. A lui si deve anche l’opera di tassidermia di molti animali del territorio ossolano che troviamo esposti nelle teche.

Ad oggi il Museo di Scienze Naturali comprende collezioni di botanica, mineralogia e geologia, mammologia, entomologia, erpetologia, paleontologia, anatomia comparata e ornitologia nonché sezioni dedicate al Traforo del Sempione e all’impresa dell’aviatore Geo Chavez.

La collezione botanica

La collezione di botanica è composta da diversi campioni fra rami, tronchi, semenze, infruttescenze di specie differenti. L’attuale aspetto, risalente alla seconda metà del 1800, è il frutto dei contributi di scienziati e appassionati, fra i quali gli esperti di botanica Giuseppe Gagliardi e Stefano Rossi, a cui si deve gran parte degli esemplari di flora locale.

La raccolta fu poi arricchita con reperti raccolti tra Canton Vallese, Valle Anzasca e Sempione da parte dei soci del Club Alpino Italiano di Domodossola.

La collezione di mineralogia e geologia

La collezione conta più di mille campioni. Un primo nucleo venne donato alla Fondazione a fine Ottocento da Giulio Bazzetta. Fu poi integrata con le donazioni di più di 80 collezionisti e appassionati locali.

Vi sono campioni raccolti nella Val d’Ossola, zona caratterizzata da grande varietà geologica, quindi ricca di cave e miniere. Non mancano esemplari provenienti da varie località del Piemonte, da altre regioni italiane e da svariate parti del mondo. Tra i donatori si ricorda “Giorgio Spezia”, l’inventore del metodo per la produzione del quarzo sintetico.

La collezione erpetologica

La collezione erpetologica annovera anfibi e rettili. I campioni sono naturalizzati e conservati in soluzione alcolica. Il primo metodo è stato utilizzato per la conservazione di animali di grossa taglia e dalla pelle robusta come coccodrilli e tartarughe marine, mentre il secondo metodo è stato impiegato per animali più piccoli e anfibi, non adatti alla tassidermia. Gli esemplari sono stati prelevati nella Val d’Ossola, in altre regioni d’Italia e del mondo.

La collezione paleontologica

La preziosa collezione paleontologica include reperti provenienti da diverse aree. Le raccolte comprendono fossili appartenenti a vertebrati, invertebrati e vegetali tra cui ossa, denti, legni silicizzati e numerose ammoniti. La collezione ha preso forma grazie alle consistenti donazioni di fine Ottocento da parte di studiosi e appassionati.

La collezione di anatomia comparata

La collezione è costituita da reperti osteologici di esemplari provenienti da Sudamerica, Africa e Asia. Questi reperti furono di grande interesse perché connessi alle allora recenti pubblicazioni di Charles Darwin; proprio in quei decenni in cui si diffondevano la teoria dell’evoluzione della specie umana e della selezione naturale questo materiale era utile a scopo didattico-scientifico sia in ambito universitario che museale.

La collezione malacologica

Espone esemplari di conchiglie donati da naturalisti che portarono in Ossola ciò che raccolsero nei loro viaggi intercontinentali

La collezione entomologica

Formata tra il 1877 e il 1933, è costituita da esemplari di insetti, in gran parte acquisiti grazie al finanziamento della Fondazione che ha promosso spedizioni realizzate appositamente per la raccolta di esapodi, per le quali era stato incaricato Odoardo Pirazzoli. La collezione fu integrata dalle donazioni di cittadini ossolani. Gli esemplari sono stati prelevati dalla Val d’Ossola, ma anche da aree geografiche differenti quali Africa, India, Isola di Giava e Sud America.

La collezione ittiologica

Oltre alle raccolte di coralli, crostacei, echinodermi e poriferi provenienti probabilmente dal Mar Mediterraneo, è presente una collezione ittiologica con esemplari naturalizzati e provenienti da varie parti del mondo; si annoverano pesci palla, pristidi e squali.

La collezione mammologica e ornitologica

La collezione di mammologia comprende mammiferi tassidermizzati di provenienza locale e un gruppo sudamericano (Argentina, Cile e Messico) donati da collezionisti ossolani. La ricca raccolta ornitologica, anch’essa frutto di donazioni, conta centinaia di uccelli con nidi e uova. Alla raccolta di volatili locali, se ne aggiungono altri provenienti dall’America, alcuni dei quali molto rari e preziosi. La maggior parte degli animali di provenienza locale, sia mammiferi che uccelli, vennero preparati e tassidermizzati dagli esperti Giulio Bazzetta e Innocenzo Bazzi.

La collezione del Cavalier Giovanni Battista dell’Angelo

Una sezione del museo è dedicata ai lasciti del Cavalier Giovanni Battista dell’Angelo (1835-1911), il quale donò alla Fondazione la propria collezione personale nel 1890. Fu scienziato e filantropo, cultore delle scienze naturali. La raccolta comprende campioni mineralogici, geologici, paleontologici, mammiferi e volatili tassidermizzati.

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